Durante il corso degli anni sono stati molti i cambiamenti che si sono avvicendati e che hanno avuto un grande impatto sul modo di vivere, produrre e lavorare. Dalla Rivoluzione industriale a oggi, in cui si assiste a quella che viene definita la rivoluzione 4.0 per l’avvento della tecnologia, è possibile individuare quelle che sono state le invenzioni più dirompenti: eccone tre che hanno cambiato l’industria, ma non solo.
Automazione industriale
L’automazione industriale, ovvero la possibilità di utilizzare degli strumenti o dei processi che permettono di far lavorare in modo automatico uno o più macchinari, è sicuramente stata una novità di rilievo, tanto che la rivoluzione industriale si è basata, in gran parte, proprio su questa innovazione.
In questo modo, molti di quei processi manifatturieri che venivano eseguiti a mano dagli operai, sono stati gestiti dalle macchine e, quindi, resi veloci, automatici e precisi. Il controllo dell’uomo, ovviamente non è sparito tanto che, oggi, nonostante l’automazione industriale sia qualcosa di ormai consolidato, si è arrivati a uno step successivo che rappresenta un’ottima integrazione tra uomo e macchina.
Si tratta dei cobot, come quelli prodotti da Homberger Robotica, robot collaborativi che possono gestire diversi processi in modo automatizzato, fornendo supporto all’operatore umano. Gli ambiti di applicazione dei cobot sono molteplici e si va dal settore biotecnologico a quello delle auto, passando per le attività di ricerca e di produzione alimentare. Inoltre, questi device possono essere personalizzati per ogni esigenza.
Stampa 3D
La stampa 3D è stata salutata da molti come la più grande innovazione registrata nel settore manifatturiero. Ideata da Charles Hull negli anni ’80, oggi non è solo utilizzata a livello industriale per la creazione di prototipi in modo rapido ed efficiente, ma sono stati sviluppati diversi device che possono essere utilizzati anche dai privati.
La stampa tridimensionale ha permesso di superare molte barriere in ambito medico grazie, ad esempio, alla capacità di riprodurre strutture ossee o addirittura organi. Inoltre, è largamente utilizzata nell’industria meccanica, nel settore dell’arredo e dei giocattoli. Per il momento, però, la stampa 3D non ha ancora raggiunto a pieno le sue potenzialità e, secondo alcune stime, entro il 2025, il valore di questo settore sfiorerà quota 4 miliardi.
Codice a barre
Decisamente interessante è stato anche lo sviluppo del codice a barre. Anche se rispetto ai moderni QR code sembra quasi antiquato, il codice a barre è un’invenzione non così moderna, ma molto diffusa in tantissimi settori. D’altronde, il codice a barre, ispirato all’alfabeto Morse, e costituito da una serie di linee di diverso spessore insieme a una sequenza alfanumerica, è stato inventato da Norman Joseph Woodland, un ingegnere americano che voleva mettere a punto un sistema per identificare in maniera univoca i prodotti. Fu brevettato nel 1952 ed è stata l’IBM a creare strumenti funzionali, efficaci e rapidi che per leggere i codici a barre, dando così un forte input alla sua diffusione. Il codice a barre permette di migliorare numerosi processi industriali, di organizzare al meglio le operazioni di logistica, ma anche di poter tracciare un prodotto.